Sono meglio i camion elettrici o i camion a idrogeno?

La strada per la decarbonizzazione dell’automobile è segnata: la tecnologia vincente, almeno nel futuro immediato, è l’elettrico. Sarà prevista qualche deviazione per i casi particolari, come gli e-fuel neutri nelle supercar, ma la direzione generale è decisa.
Per i camion a zero emissioni, invece, il tragitto è molto più incerto. Una tecnologia nettamente “migliore” non c’è, i produttori non riescono a prevedere il mercato e quindi, per non sbagliare, stanno investendo sia sulle batterie sia sulle celle a combustibile. Sviluppare contemporaneamente due sistemi diversi comporta grosse spese, ma scommettere su uno soltanto è un rischio che si preferisce non correre: se i clienti dovessero poi muoversi nell’altra direzione, il danno sarebbe enorme.
La tedesca Daimler, la svedese Volvo e anche la giovane Nikola, statunitense, stanno tutte seguendo questo approccio parallelo, sia elettrico a batteria che celle a combustibile a idrogeno. Traton, sussidiaria del gruppo Volkswagen (possiede i marchi MAN e Scania), fa invece eccezione: lei va all-in sull’elettrico perché pensa che alla fine, grazie alla maggiore efficienza energetica, le batterie avranno la meglio sulle celle a idrogeno pure nei veicoli commerciali.
La tecnologia elettrica sembra effettivamente essere in vantaggio, ma le batterie agli ioni di litio hanno due problemi non da poco: pesano molto più dei normali motori a combustione interna, andando a penalizzare le capacità di trasporto merci degli autocarri; e impiegano ancora parecchio per ricaricarsi. Ciononostante, gli autisti sembrano preferire i camion elettrici a quelli diesel per la fluidità di guida e la silenziosità.
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