Esiste il carbone pulito?

L’idrogeno è il combustibile del futuro, a patto che venga ottenuto da processi che non liberino anidride carbonica. Il gas naturale è il combustibile di transizione, necessario ad accompagnare le rinnovabili fino a che i sistemi di stoccaggio non saranno pronti, ma destinato a perdere rilevanza nel lungo periodo. Il carbone è oggi, nel mondo, la principale fonte di energia per la generazione di elettricità e per la produzione di acciaio e cemento, però è anche la singola più grande fonte di emissioni di CO2. Se esistono gli idrogeni “blu” e “verde”, e se esistono delle alternative “neutre” al gas (il biometano e i combustibili sintetici), esiste anche il carbone “pulito”?
Se ci fosse un modo per “decarbonizzare il carbone”, l’azione climatica globale ne trarrebbe giovamento e le finanze dei paesi in via di sviluppo pure, perché si risparmierebbero le spese per l’installazione di tanti impianti rinnovabili, per l’adeguamento delle infrastrutture e per l’elettrificazione di industrie e case. Il Giappone, terza economia del pianeta e membro del G7, è convinto che il carbone pulito si possa fare.
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