I dissalatori d’acqua sono utili o dannosi per la crisi climatica?

Marco Dell'Aguzzo
2 min readDec 2, 2024

A ottobre l’Algeria ha annunciato un piano di spesa da 5,4 miliardi di dollari per costruire altri dissalatori, in modo da produrre più acqua potabile dal mare e mitigare l’impatto della siccità. Da una ventina d’anni, infatti, le piogge si sono fatte più rare, riducendo le riserve idriche e costringendo le autorità a razionare, tra le proteste, l’acqua alla popolazione. Grazie ai cinque nuovi desalinizzatori che entreranno in funzione quest’anno, il paese potrà ricavare 3,7 milioni di metri cubi di acqua potabile al giorno dal mar Mediterraneo – attualmente la capacità è di 2,2 milioni – e garantire il fabbisogno dei suoi 47 milioni di abitanti, peraltro in crescita. Per il 2030 sono previsti ulteriori sei impianti, con l’obiettivo di portare la quota di acqua dolce ricavata dalla dissalazione dal 42 al 60 per cento entro la fine del decennio.

Anche il vicino Marocco investirà più di 3 miliardi di dollari nei dissalatori, ma non si tratta di un tema confinato all’“altra sponda” del Mediterraneo. La Spagna, ad esempio, è il paese europeo con più impianti di dissalazione, nonché uno dei maggiori utilizzatori di questa tecnologia – molto popolare soprattutto tra gli stati del golfo Persico – al mondo: la sfrutta per l’agricoltura ma anche per assicurare i consumi idrici domestici nella stagione estiva, quando c’è un massiccio afflusso di turisti. Ci sono circa un centinaio di desalinizzatori di grossa taglia sul territorio spagnolo e quello di Torrevieja (parte della comunità autonoma di Valencia) è il più grande impianto a osmosi inversa d’Europa, un processo che sfrutta la pressione per pompare l’acqua marina attraverso una membrana che ne filtra i sali. Lo scorso luglio il governo ha assegnato un appalto da 89 milioni di euro per espandere il sito di Torrevieja e aumentare così del 50 per cento la produzione di acqua dissalata.

Nonostante le somiglianze climatiche ed economiche (agricoltura e turismo) con la Spagna, l’Italia invece utilizza pochissimo le tecnologie di dissalazione, pur avendo facile accesso al mare e pur avendo problemi di distribuzione idrica.

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Written by Marco Dell'Aguzzo

Giornalista: mi occupo di energia e di tecnologie per la transizione ecologica. Mi trovate su Wired, Linkiesta e Startmag.

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