Riusciremo a riciclare le batterie delle auto elettriche?

L’elettrificazione della mobilità è un punto cruciale dei piani climatici di molte delle principali economie del pianeta. Nell’Unione europea, ad esempio, la Commissione intende vietare la vendita di nuove automobili a benzina o gasolio dal 2035. Negli Stati Uniti, l’amministrazione di Joe Biden vuole che quelli elettrici rappresentino la metà dei veicoli venduti nel paese nel 2030.
Per rendere la mobilità elettrica davvero sostenibile e limitare l’impatto socio-ambientale, i governi vorrebbero ridurre al minimo l’apertura di miniere per i metalli critici – si chiamano così le materie prime per le batterie: litio, cobalto, nichel, grafite… – e puntare piuttosto sul riciclo dei dispositivi esausti. La Commissione europea ha proposto che per l’inizio del 2030 almeno il 12 per cento del cobalto e il 4 per cento del litio e del nichel presenti nelle batterie provengano da riciclo; nel giro di cinque anni la quota minima obbligatoria salirà al 20 per cento per il cobalto, al 10 per cento per il litio e al 12 per cento per il nichel.
I tempi sono brevi e i target sfidanti. Aziende come Umicore o Redwood Materials si sono dunque già mosse per anticipare la futura richiesta di materiali recuperati da parte della filiera automobilistica, investendo nell’apertura di impianti appositi. Secondo una stima della società di consulenza Circular Energy Storage, la capacità globale di riciclo delle batterie per i veicoli elettrici aumenterà di quasi dieci volte dal 2021 al 2025. Già quest’anno, però, tale capacità supererà la disponibilità di batterie a fine vita, e nel 2025 sarà tre volte tanto. La carenza di scarti con cui alimentare le fabbriche potrebbe facilmente durare fino agli anni 2030: solo a decennio prossimo inoltrato, infatti, le auto elettriche cominceranno a venire rottamate e demolite in quantità significative, con le officine a raccogliere le parti ancora valide.
Gli analisti si chiedono se l’industria del riciclo riuscirà a sopravvivere fino ad allora o se invece entrerà in crisi prima ancora di partire davvero.
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