America e Cina si accordano sul gas

Di «fredda», tra Stati Uniti e Cina, non c’è la guerra ma la temperatura (oltre cento gradi sotto zero) del gas naturale liquefatto. Almeno cinque compagnie cinesi, inclusi i colossi petrolchimici statali Sinopec e CNOOC, stanno negoziando con alcune società americane per assicurarsi forniture di lungo termine del combustibile. Che, caricato sulle metaniere e spedito verso i terminal della Repubblica popolare, potrebbe contribuire ad alleviare la crisi energetica in corso nel paese. La carenza di carbone, la fonte nettamente più utilizzata, ha già obbligato le autorità a razionare l’elettricità in gran parte del territorio nazionale. Da nord, poi, soffiano venti gelidi mentre scendono le prime nevi; l’inverno si avvicina; la domanda di energia è destinata ad aumentare. E con lei i prezzi, già altissimi.
Per tenere al caldo la popolazione e non compromettere l’attività industriale, Pechino ha allora adottato una serie di misure: sta ad esempio incentivando l’estrazione di carbone dalle miniere e facendo pressione sulle aziende affinché importino gas liquefatto (GNL) dall’estero. Alcune di queste si sono rivolte agli Stati Uniti, che sono i più grandi produttori di gas al mondo e si stanno attrezzando per diventarne degli esportatori di primo piano.
L’articolo completo è stato pubblicato su “il manifesto” del 20 ottobre 2021 con il titolo “Accordo tra Usa e Cina per le forniture di Gnl”. Si può leggere anche su “China Files”.